Il glaucoma in 5 domande
Che cos’è?
Il termine glaucoma indica un gruppo eterogeneo di malattie caratterizzate da un aumento della pressione endoculare. Questa rappresenta una condizione subdola che può danneggiare irreversibilmente il nervo ottico con conseguente e progressiva riduzione della vista fino a cecità.
Quante persone ne soffrono e chi è più soggetto?
Il glaucoma è una delle principali cause di cecità e si stima che 7 milioni di persone al mondo abbiamo perso la vista a causa di questa patologia. In Italia ne soffre circa 1 milione di persone ma quasi la metà ignora di esserne affetta. Il rischio aumenta nelle persone con più di 60 anni, nei soggetti diabetici o ipertesti e in chi fa uso continuativo di corticosteroidi.
Quali sono i sintomi?
Nella maggior parte dei casi (glaucoma ad angolo aperto) la pressione interna dell’occhio aumenta senza dare sintomi e con il passare del tempo danneggia il nervo ottico: la persona affetta da glaucoma perde progressivamente la visione periferica e la sua area visiva si restringe sempre di più. Altri sintomi sono la perdita della sensibilità al contrasto e fenomeni di abbagliamento e di sensibilità alla luce. Solo in rari casi il glaucoma si presenta con sintomi acuti (glaucoma ad angolo chiuso).
Quali sono le terapie disponibili?
Il trattamento del glaucoma si basa essenzialmente sulla riduzione della pressione interna dell’occhio fino ad ottenere e mantenere valori ottimali. Esistono diverse categorie di farmaci efficaci (betabloccanti, analoghi delle prostaglandine , inibitori dell’anidrasi carbonica e simpaticomimetici), tuttavia non sempre la terapia è sufficiente per bloccare l’evoluzione della patologia, soprattutto se diagnosticata in stadio avanzato, e il danno subito dal nervo ottico prima della diagnosi e dell’inizio della terapia è irreversibile.
È possibile prevenire questa malattia?
Il glaucoma è una malattia asintomatica che viene percepita dal paziente solo nelle fasi più avanzate, quando il recupero funzionale è spesso impossibile. La diagnosi precoce è quindi lo strumento fondamentale per individuare la malattia nelle fasi iniziali e bloccare la progessione con la terapia corretta. Il consiglio è quindi di sottoporsi annualmente ad una visita oculistica complessiva e controllare periodicamente la pressione endoculare.